È un progetto imprenditoriale dal cuore blu, come i colori della città di Jodhpur. Violab dà una seconda vita a mobili in stile coloniale provenienti dall’antica colonia inglese: l’India. E a noi Viola Tirloni racconta la sua storia.
Arredare non è solo un’arte: è anche un modo per esprimere talento e creatività. Ognuno ha un proprio modo di interpretare il concetto di abitare. La casa è il luogo intimo in cui abitiamo e rispecchia la nostra essenza, la nostra personalità.
Violab è un brand di arredo che interpreta in modo unico questo concetto. Si tratta di un’azienda unipersonale, fondata a Covo – in provincia di Bergamo – da Viola Tirloni nel 2016, che dà nuova vita ad antichi mobili indiani in stile coloniale.
Ricercatezza e cura del dettaglio caratterizzano questi pezzi unici che nascono con l’intento di condividere un pezzo di storia. Incuriosita dal progetto, sono andata a trovare Viola per conoscerla.
Stampe vintage e libri di design appoggiati con cura su una credenza in legno massiccio; un grande tavolo rotondo al centro della stanza e, proprio accanto, un grazioso armadietto in legno di teak con delicate ante in paglia di Vienna. A fare da sottofondo musicale, un disco in vinile di David Bowie. Ma come inizia questa storia?
Gli esordi e l’intuizione
Dopo una laurea in Architettura d’interni alla NABA di Milano nel 2012, Viola vola in Australia. A Melbourne bar e negozi sono pervasi da mobili in stile coloniale, ed è qui che rimane affascinata da questa tendenza.
Dopo un anno trascorso nella vecchia colonia inglese, vive per un periodo a Londra, e si inserisce nel mondo dell’antiquariato e del vintage. Infatti, nel quartiere di Notting Hill in cui abita, frequenta un corso di restauro di mobili e ha una particolare intuizione.
La voglia di imprendere, di unire le sue passioni per il design e il viaggio la riportano in Italia, dove fonda Violab, proprio nella corte di casa sua a Bergamo. Poco dopo parte per l’Asia, dove compie il suo primo viaggio in India.
Violab e i primi viaggi in India
Il suo primo viaggio in India avviene poco dopo e dura un mese: ricerca, esplorazione, ispirazione… A quali fornitori rivolgersi? Quali prodotti proporre al mercato italiano? Dove trovare quei mobili che possano rispecchiare il suo gusto e la sua personalità?
I mobili di Violab sono imperfetti per scelta e nascono dalla voglia di dare una seconda vita a oggetti abbandonati. Viola riesce a vedere oltre alla polvere e ai difetti, a trasformare porte di antichi maharaja in complementi d’arredo di design.
Molti di questi oggetti infatti, provengono da enormi mercati all’aperto o altri luoghi che riesce a scovare anche grazie alle relazioni che ha instaurato nel tempo con la comunità locale e che le consentono di conoscere viaggio dopo viaggio la cultura e i costumi indiani.
Legno di teak
Tutti i mobili Violab sono in legno di teak, un materiale estremamente resistente e duraturo, che viene utilizzato anche per le imbarcazioni. Questi manufatti vengono restaurati a mano direttamente dagli artigiani locali: non esistono macchinari.
Ancora, c’è un’attenzione specifica durante il processo di ripristino di questi oggetti: Viola decide quali interventi realizzare in base al risultato finale che desidera ottenere.
Molte di queste conoscenze e competenze sono frutto della diretta esperienza sul campo. Un’altra parola chiave è infatti contaminazione: il know-how le è stato trasferito da artigiani e altri esperti, come architetti e interior designer, “perché ogni legno ha la sua storia” – afferma la fondatrice.
L’impegno verso la comunità di Jodhpur
Quindi, questi mobili portano un pezzetto dell’India e delle sue comunità nelle case dei suoi clienti. Ma c’è un’altra ragione per cui questo progetto è così affascinante: l’attenzione alla sostenibilità dal punto di vista sociale.
Infatti, in ogni suo viaggio, Viola dedica del tempo alle persone che vivono in un villaggio vicino a Jodhpur, una città che ad oggi ospita quasi 900.000 abitanti ed è denominata Blue City, per le sue abitazioni dal colore indaco.
“Mi piace vedere e fare qualcosa di buono. Ogni volta che vado là, vorrei vedere qualche piccolo miglioramento”.
Viola Tirloni
Lei e Claudia, la sua insegnante di yoga, hanno organizzato delle lezioni nel suo giardino per un’intera stagione e il ricavato è stato donato alla scuola del villaggio. “Lo scorso anno ho portato a questi bambini due valigie piene di quaderni, penne, pastelli e colori. È stato emozionante” mi ha raccontato Viola.
Il fornitore locale ha a cuore questa scuola e l’impegno nell’aiutare la sua comunità non finisce mai. Tra i prossimi progetti c’è anche quello di rinnovare le aule, acquistando banchi e seggioline (i bambini sono abituati a studiare per terra) e di ristrutturare i bagni per garantire loro un ambiente più sano e igienico.
Comunicazione e social network
Fin dall’inizio il digitale è stato un ottimo alleato per l’attività imprenditoriale di Violab. In particolare, l’imprenditrice ha sfruttato tutti i canali di comunicazione, dal sito a Instagram, da Facebook a WhatsApp. Queste piattaforme le hanno permesso di arrivare in tutta Italia e all’estero, e di fronteggiare la crisi dovuta al coronavirus.
Per esempio, su Instagram espone i prodotti, sia singolarmente sia contestualizzati nei progetti d’interni, a cui collabora con diversi studi di architettura e che le hanno permesso di riscoprire il suo lato da interior designer.
WhatsApp invece, è uno strumento utile per accorciare le distanze quando si trova dall’altra parte del mondo, per comunicare con i propri clienti in maniera rapida e diretta.
Il digitale va però a braccetto con una continua attività di comunicazione interpersonale: trattandosi di pezzi di antiquariato, spesso unici, è necessario raccontarli e spiegarli, creando un legame con i propri clienti che si mantenga nel tempo. Chi commissiona questi mobili a Viola, si rivolge a lei proprio perché è alla ricerca di uno stile unico e senza eguali.
Il settore dell’arredo e il lockdown… verso quale direzione si sta muovendo il mercato?
Durante il lockdown la gente è stata costretta a rimanere a casa e ha avuto voglia di cambiare e di rinnovare la propria abitazione, facendo quegli investimenti che rimandava da tempo. “Ho investito molto nel marketing in questo periodo, sponsorizzando i prodotti, e ho avuto dei riscontri positivi”, mi spiega.
Inoltre, in questi ultimi anni, le persone sono diventate più attente allo spreco e al riuso: “Spesso si vanno a cercare i mobili della nonna, che dopo il boom del laccato contrastano molto bene con complementi d’arredo più moderni, anzi… li fanno risaltare”.
Le persone si informano su come i prodotti vengono realizzati, consumati e smaltiti: si tratta di una necessità (quella di cambiare stile di vita e modello di consumo), ma anche di una ritrovata passione per il vintage.
La voglia di fare impresa non si limita al settore dell’arredamento: ci sono tanti progetti in cantiere che dimostrano la voglia di fare e di mettersi in gioco, lasciando fluire la creatività. Violab è un’altra idea imprenditoriale virtuosa che nasce dalla volontà di trasmettere la propria originalità, attraverso prodotti unici; che punta alla qualità piuttosto che alla quantità; che vuole raccontare pezzo per pezzo una storia.
Violab è semplicità, originalità, quotidianità. È un progetto che rende concreto il processo di storytelling, e ogni singolo oggetto porta con sé un’esperienza e un vissuto che ha voglia di essere raccontato, diventando parte della quotidianità.
Le foto sono state scattate dalla fondatrice Viola Tirloni e inserite nell’articolo dietro richiesta, senza violare il diritto di copyright.