Conosci l’Agenda 2030 dell’Onu? È un programma per lo Sviluppo Sostenibile a cui aderiscono 193 Paesi. La singolarità del programma è che non riguarda solo governi o grandi aziende, ma qualsiasi comunità…compreso te!
Cos’è l’Agenda 2030
L’innovazione passa soprattutto attraverso la sostenibilità. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma concreto che coinvolge persone, aziende e governi. Si tratta di un piano sottoscritto nel 2015 dai 193 Paesi membri dell’Onu, il quale comprende 17 Obiettivi, anche denominati Sustainable Development Goals (SDG).
Secondo il programma tutti sono chiamati a definire una propria strategia per assicurare uno sviluppo sostenibile nel medio lungo termine, a individuare soluzioni innovative e a condividere obiettivi, idee e risultati.
A un evento organizzato a Milano da Assolombarda in collaborazione con Fondazione Sodalitas il 4 giugno 2019, intitolato “Agenda 2030: la leadership dell’impresa per lo sviluppo sostenibile. CEOs Call to Action” si è parlato di come incorporare gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile all’interno della propria attività, in particolare nei bilanci.
Tuttavia, come anticipato nell’articolo Consumatore green: guidare il cambiamento con i prodotti sostenibili, questi obiettivi riguardano ogni singolo individuo: nessuno deve rimanere indietro. Questo significa che anche un’attività artigiana o una piccola azienda unipersonale può fare propri questi obiettivi, coinvolgendo i propri clienti e la community di riferimento.
I 17 obiettivi dell’Agenda
L’Agenda 2030 intende raggiungere tre obiettivi fondamentali:
- la crescita economica;
- l’inclusione sociale;
- la tutela dell’ambiente.
Questi propositi si possono perseguire in modo concreto attraverso 17 obiettivi, tra i quali azzerare la povertà, raggiungere la sicurezza alimentare, garantire il benessere e la salute, dare a tutti l’opportunità di imparare, raggiungere l’emancipazione femminile, migliorare per tutti le strutture igienico-sanitarie, assicurare l’accesso a energie pulite e sostenibili, e garantire un modello di produzione e consumo sostenibile.
Ogni singolo obiettivo, raffigurato con dei riquadri colorati, mostra anche il relativo progresso, ovvero cosa è stato fatto nel tempo per realizzarlo.
Per esempio, l’Obiettivo 12 – Assicurare modelli di produzione e consumo sostenibili, denota come il consumo in generale si sia espanso rapidamente, richiedendo un intervento urgente e mostra, tramite delle schede di approfondimento, cosa è stato fatto ogni anno a partire dal 2016.
Consumare e produrre in modo sostenibile (Obiettivo 12)
Si trova una definizione di questo obiettivo all’interno di un report intitolato “Monitoring the Shift to Sustainable Consumption and Production Patterns in the context of the SDGs” (Sweden, Chile, 2016)
Sustainable consumption and production has been defined as “the use of services and related products which respond to basic needs and bring a better quality of life, while minimising the use of natural resources and toxic materials as well as the emission of waste and pollutants over the life cycle of the service or product so as not to jeopardise the needs of future generations”
Sweden, Chile, 2016.
Da questa definizione emergono alcune azioni chiave:
- Rispondere ai bisogni primari;
- Migliorare la qualità della vita;
- Minimizzare l’utilizzo delle risorse naturali e dei materiali tossici;
- Ridurre gli sprechi e l’emissione di sostanze inquinanti.
In Italia, l’ASviS si fa portavoce di questi obiettivi, collaborando e riunendo 270 istituzioni e reti della società civile con lo scopo di accrescere la consapevolezza tra gli individui dell’importanza dell’Agenda 2030.
Secondo alcuni articoli redatti dalla stessa associazione in collaborazione con HBR Italia, l’Italia non si trova in una buona posizione e viene così sottolineata l’importanza di agire in modo consapevole.
Fare impresa…sostenibilmente
Ci sono diversi modi di fare impresa in modo sostenibile e, il primo passo concreto è appunto la consapevolezza. Consapevolezza dei rischi che comporta la propria attività e delle opportunità legate a nuovi modelli di business.
In passato, sostenibilità e profitto venivano visti con un certo scetticismo (e in certi contesti purtroppo è ancora così), ma si sta già assistendo a un cambio di mentalità. Le imprese, piccole o grandi che siano, hanno un ruolo chiave e un potere inestimabile nell’innescare comportamenti virtuosi (vedi sempre questo articolo sul Consumatore green).
Alcuni esempi di imprese e progetti sostenibili
Il concetto di sostenibilità si rafforza attraverso prodotti e processi…e soprattutto con la comunicazione. Quest’ultima infatti permette di far conoscere e aumentare la consapevolezza di queste tematiche.
Chiunque ha un impatto sull’ambiente: rendersene conto è già un primo passo per porre in essere il cambiamento. Per fare alcuni esempi: We Are Knitters ha creato una comunità che persegue la sostenibilità attraverso i propri prodotti e la comunicazione di un nuovo modo di comprare.
Ancora, ci sono artigiani e imprenditrici che abbracciano il concetto di slow fashion in toto, e comunicano il valore aggiunto dei capi fatti a mano e del riciclo, come Elle O.
Infine, un altro esempio è il Centro di Riciclaggio Creativo Remida (che ho conosciuto confrontandomi con alcune artigiane che aderiscono al progetto).
Si tratta di un progetto culturale di sostenibilità, creatività e ricerca sui materiali di scarto. Remida coinvolge circa 200 aziende che devolvono i propri materiali, organizza eventi di formazione e ha costituito un vero e proprio network. Ora conta nel mondo 12 realtà, da Milano a Bologna fino a Buenos Aires.
Verso un mondo migliore
Insomma, guardare al futuro nostro e a quello dei nostri figli è una prima azione da compiere per costruire un avvenire migliore. Quindi, la parola chiave è consapevolezza: prendere coscienza delle sfide che ci attendono e di come possiamo agire concretamente, facendo ognuno la propria parte. Anche se ci sembra poco, ogni gesto e ogni scelta rendono il nostro un pianeta migliore o peggiore.
“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”
Madre Teresa di Calcutta