L’emergenza coronavirus ha ridefinito interi settori, evidenziando l’importanza del digitale. Quest’ultimo insieme ai social network ha stabilito nuovi modi di comunicare con la propria audience. Ancora una volta, la strategia vincente per artigiani e artisti è quella del content marketing.
Durante il lockdown, artisti e artigiani hanno (ri)scoperto il valore di dirette Instagram Live e stories per rafforzare il legame con i propri follower. Che il digitale sia cresciuto lo conferma anche un recente report di We Are Social, una delle agenzie più importanti in ambito social. La relazione mostra alcune informazioni su come sia cambiato il comportamento di acquisto dei consumatori in questi ultimi mesi.
Creare contenuti in linea con le aspettative degli utenti
“Sono 4,57 miliardi le persone connesse a internet, e 3,81 quelle attive su piattaforme social: si tratta di incrementi del 7,1% e 8,7% rispettivamente rispetto a 12 mesi fa” afferma We Are Social, affermando che questi numeri sono destinati a crescere in un futuro prossimo. Infatti, molti utenti hanno dichiarato che continueranno a fruire del digitale anche una volta conclusa l’emergenza.
In questo periodo, le persone trascorrono molto più tempo davanti ai loro device: dai podcast al gaming, dalla messaggistica ai video. Quindi, chi in passato ha investito in una strategia di content marketing efficace, avrà trovato soddisfazione nel leggere questi dati. Ma fare content marketing non basta: è importante avere bene in testa le aspettative degli utenti e che tipo di contenuti preferiscono.
Quali contenuti?
Pensando a cosa le persone si aspettano, la stessa ricerca di We Are Social intitolata “Digital 2020. April Global Statshot Report” evidenzia le tipologie di contenuto preferite degli utenti: il 33% degli intervistati ha apprezzato i tutorial o do-it-yourself che oggi sembrano essere forme di intrattenimento piuttosto consolidate. Per quanto riguarda blog e vlog, le interviste confermano che l’11% degli utenti vorrebbe leggere o vedere aggiornamenti da parte dei propri blogger/vlogger preferiti.
“Content is the king”
Ancora una volta, “content is the king”. Come dice la parola stessa, una buona strategia di content marketing non può prescindere dai contenuti e nel momento in cui li si crea, si deve pensare all’obiettivo da raggiungere. A questo proposito, Tracy Tuten e Michael Solomon, esperti di social media marketing, individuano quattro aree nell’ambito di una strategia di social media marketing, da cui partire per sviluppare i relativi contenuti:
- Social community;
- Social publishing;
- Social entertainment;
- Social commerce.
Per massimizzare la visibilità e ottenere risultati, ogni creator deve coniugare al meglio questi elementi. Viene naturale ipotizzare che in questo periodo, le prime tre aree (community, publishing ed entertainment) abbiano acquisito maggiore importanza rispetto all’area definita “social commerce“, corrispondente alla vendita di prodotti. Vediamo allora questi tre aspetti.
Social community
Molti influencer e artisti hanno cercato con successo di rafforzare la propria community di riferimento, realizzando dirette e contenuti insoliti: dai concerti su Instagram ai webinar di cucito, dai corsi di acquerello a do-it-yourself. L’obiettivo non era tanto quello di vendere, ma di far sentire la propria presenza anche se costretti a casa e nel farlo hanno promosso la collaborazione con i colleghi.
Per esempio, @ladulsatina e @the_yellow_peg_it per quanto riguarda video e webinar di cucito, o ancora @martista_marta con l’idea di offrire gratuitamente lezioni di acquerello per neofite. Senz’altro, queste iniziative hanno rafforzato il rapporto con le proprie affezionate e grazie alle condivisioni hanno generato awareness rispetto a nuovi utenti.
Social publishing
Il social publishing è un’altra importante branca che consiste nel realizzare e distribuire contenuti che coinvolgano la propria audience nel partecipare attivamente (commentando e condividendo, per esempio). Rimanere a casa è stata anche un’occasione per dedicarci a hobby diversi, stimolando la curiosità e la voglia di imparare tecniche e nozioni nuove. Per rispondere a questa esigenza, ogni artista ha scelto la modalità più adatta, in linea con il proprio stile comunicativo.
Social entertainment
Come spiega We Are Social, durante la quarantena molte persone hanno avvertito in maniera più intensa il bisogno di intrattenimento. Contest, gaming, ma anche le stesse pubblicità sono state uno strumento di intrattenimento durante momenti di noia. La linea che divide le aree social publishing e social entertainment si è fatta ancora più sottile: questi contenuti sono diventati uno strumento per intrattenere, divertire e incuriosire.
Il futuro che ci aspetta
Insomma, è difficile prevedere con certezza il futuro: eventi naturali, sociali ed economici continuano a mettere in discussione strategie e previsioni. È chiaro però che ogni creator dovrà puntare su un’attività online da realizzare con creatività e passione.
“Creatività ed efficacia come chiavi per uscire “bene” da questa pandemia: sarà vitale per i brand comprendere gli ever changing moods delle proprie audience e raggiungerle con messaggi rilevanti e dinamiche distributive che tengano in considerazione le contrazioni dei budget che inevitabilmente vengono registrate. Vero sempre, ma ancora di più in questo periodo” We are social.
È giunto il tempo di prendere in mano carta e penna e di iniziare, per chi non ci ha già pensato, a stilare una lista di contenuti in grado di emozionare, intrattenere e divertire il proprio pubblico.